La Onlus Agrisolidarietà di UPA Siena non ha perso tempo e si è data da fare per raccogliere fondi e beni di prima necessità per il popolo ucraino.

Un sostegno immediato e concreto che in una sola settimana dall’inizio della raccolta, ha raggiunto mille euro di offerte e raccolto ben due furgoni di indumenti, alimenti a lunga conservazione, medicinali e prodotti per l’igiene personale.
La raccolta ha mobilitato oltre Siena, la sede centrale, anche le altre sedi: Chiusi, Montalcino, Montepulciano, San Gimignano, Radda in Chianti. Tutti gli uffici sono stati letteralmente invasi dai gesti solidali di soci e singoli cittadini che non hanno voluto far mancare il loro apporto per la popolazione colpita dalla guerra.

“Siamo molto contenti di aver visto così tanta premura dai nostri soci nel partecipare alla beneficenza. Questi sono gesti che riempiono il cuore, soprattutto quando hai la certezza che anche il più piccolo contributo può dare tanto a un paese, in questo caso l’Ucraina, in seria difficoltà” sottolinea Upa Siena.

Dall’inizio della raccolta sono partiti oltre quattro furgoni carichi di viveri, indumenti e medicinali, grazie alla preziosa collaborazione di ELLESSE SERVIZI – Impresa di pulizie e manutenzioni, che si è occupata del carico e del trasporto dei beni donati dai nostri soci e cittadini. Un ringraziamento caloroso va anche alla Oxford One To Six, la scuola di lingue di Siena, che si è mobilitata in maniera eccezionale per l’invio dei beni donati. Collaborazioni nate in momenti come questi non fanno che accrescere in noi un grande senso di umanità e responsabilità.

“Oltre all’orrore esiste anche la bellezza” – sottolinea Fabio Capitoni, consigliere di Agrisolidarietà Onlus –. È bello vedere come in momenti così tragici, tutti i paesi sono pronti per correre in soccorso alla nazione ferita e in seria difficoltà. Sebbene la nostra Onlus è nata da poco, la risposta alla prima iniziativa di beneficenza è stata esemplare, oltre ogni più rosea aspettativa. E questo non fa che renderci orgogliosi. Continuiamo a sperare – conclude Capitoni – in una risoluzione di pace il prima possibile e che nel frattempo l’aiuto di tutti possa dare un po’ di conforto all’Ucraina”.