Gent.mo Dr. Lamberto Frescobaldi,
La ringraziamo per la disponibilità. Ci accompagnerà, nell’esordio, in questa nuova rubrica, anche come presidente dell’Unione Italiana Vini, di recente elezione.
Le nostre produzioni vitivinicole: aspettative e necessità. Cosa dovremmo fare?
E’ particolarmente difficile dare una ricetta su cosa dobbiamo o non dobbiamo fare. Ogni imprenditore imprime alla sua azienda un obiettivo, un DNA da perseguire e nel ns mondo abbiamo tanti differenti consumatori e non necessariamente ognuno parla la lingua dell’altro.
In Toscana, restringendo il campo, ritengo che dovremmo valorizzare il territorio che per orografia e clima è più incline a fare qualità piuttosto che quantità. Lavorando sulla qualità dobbiamo essere molto attenti ai costi per cui sarà importante dare una maggiore dimensione al compendio aziendale e alla SAU nello specifico.
In Europa siamo ben ascoltati oppure dobbiamo ricorrere e rintuzzare le criticità? Quali responsabilità? A livello europeo quali criticità abbiamo?
In Europa l’Italia ha certamente il suo peso, non potrei neppure immaginare cosa succederebbe a noi agricoltori se non fossimo in questo contesto. Certamente non possiamo pensare che l’EU sia la panacea dei nostri problemi delle nostre inefficienze e della nostra complicata burocrazia.
A casa nostra dobbiamo pensarci noi. L’EU dà delle linee di guida e non scordiamoci che i nostri padri hanno fortemente voluto, un Mercato Unico Europeo perché per troppi secoli i popoli europei hanno guerreggiato tra loro per il controllo dei migliori terreni per sfamare la popolazione.
Non cadiamo nell’inganno delle EXIT.
La Toscana gode di buona salute? Dove dobbiamo spingere? L’attività promozionale è sufficiente? E’ qualitativamente efficace?
La Toscana gode di un nome straordinario. Dobbiamo comunque spingere sull’efficienza produttiva. Il Vigneto Toscano oggi grazie anche agli aiuti OCM è in miglior salute rispetto a pochi anni fa. L’olivicoltura è ancora in stallo. Le nostre olivete sono vecchie e fatiscenti i numeri delle nostre produzioni non sono all’altezza della richiesta di olio che abbiamo. Dovremmo poi lavorare su una filiera del grano sia duro che tenero Toscano, oltre che sul fronte della filiera carne Toscana, ad esempio mi chiedo a voce alta: “la fiorentina”, il prosciutto Toscano e tutto quello che riporta alla nostre regione non dovrebbe essere non solo trasformato, ma effettivamente nato e allevato in questa regione ? La nostra regione poi ha tante altre eccellenze che attendono solo di poter essere maggiormente valorizzate grazie a piani di controllo che possano premiare i meritocratici.
Occorre un piano per la gestione della risorsa idrica? Se ne parla ormai da oltre 20 anni. E’ il momento di parlare di meno e fare di più?
Più che avere un piano dobbiamo agire ! E’ la solita cantilena estiva che ci viene fatta ogni anno che vi sono problemi idrici, poi arriviamo all’autunno e con le prime piogge viene tutto dimenticato. Avere un responsabile non serve a nulla se questo non viene misurato su quello che fa.
Quindi progetto, esecuzione e misurazione risultato. Se non ci sono i risultati meglio venga subito liberata la poltrona, e cercare un nuovo “commissario” .
E’ stato da poco rinnovato il CCNL degli operai agricoli. Quali criticità ed opportunità vede in questa fattispecie? Il costo del personale rimane molto importante, ma i dipendenti ricevono importi ridotti. Il cuneo fiscale non più rinviabile?
Abbiamo rinnovato il CCNL e mi congratulo con tutti coloro che si sono attivati per trovare la quadra. Ahimè le buste paghe sono ancora troppo leggere per il lavoratore e pesanti per il datore di lavoro. Urge avere chiarezza sui costi sostenuti dalle aziende, che spesso il lavoratore non ne percepisce il carico e quindi avere buste paghe trasparenti, e come detto lavorare sul cuneo fiscale affinché tenendo fermo il costo oggi sostenuto dal datore di lavoro, il dipendente possa avere una busta paga più sostanziosa.
Altra cosa che ritengo debba essere approfondita è l’opportunità che la paga annuale sia divisa in 12 mensilità piuttosto che in 14. Questo darebbe al dipendete ogni mese una busta paga maggiormente ricca senza dove attendere l’agosto e il dicembre per avere le mensilità aggiuntive.
Colgo l’occasione per fare un saluto a tutti gli amici e imprenditori agricoli della provincia di Siena che con il loro impegno e dedizione hanno elevato tutto il territorio ad un luogo d’eccellenza.
Infinite grazie per la vicinanza ed il prezioso contributo.
Il Direttore
Gianluca Cavicchioli