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Modifica alla legge 157/92 e contenimento della fauna selvatica

Feb 2, 2023 | Le nostre proposte, Novità

“Attendiamo fatti concreti ed immediati”

Non perdiamo tempo, è necessario scaricare sul territorio quanto contenuto nel novellato articolo 19 della legge 157/92.

Come abbiamo già avuto occasione di ribadire, la nuova norma trova il nostro favore.

Da tempo immemore chiedevamo operatività e concrete procedure per affrontare, con qualche speranza, questo ormai strutturale problema del controllo delle crescenti popolazioni di fauna selvatica.

Ed allora avanti tutta. Cosa manca?

Occorre, a nostro avviso, che la normativa regionale si armonizzi con le direttive del citato articolato.

Ci riferiamo espressamente all’articolo 37 della legge regionale e sue appendici.

Il legislatore è stato chiaro e vorremmo che, pedissequamente, dette indicazioni venissero trascritte, senza edulcorare la procedura che, ricordiamo, dovrà avere passaggi procedurali ed applicativi più snelli, tempestivi  e mirati.

Snelli, perché non abbiamo tempo, tempestivi perché i ritardi causano incremento dei danni; mirati perché le operazioni devono avere concretezza e fattibilità e non essere l’ennesimo volo pindarico, a vantaggio della burocrazia. E non sono questi elementi residuali, ma sostanziali.

Entrando nel merito del provvedimento.

Il “sentito” significa “parere la cui richiesta è obbligatoria ma assolutamente non vincolante”. Espresso richiamo ad Ispra e al suo costante approccio troppo prudenziale e poco risolutivo per le operazioni di controllo.

Evidente, nella nuova formulazione dell’art. 19, che gli unici mezzi da utilizzare e percorribili per la riduzione del numero, sono o l’abbattimento o la cattura.

Da non sottacere anche il numero dei prelievi da effettuare; in passato, questo, poteva essere oggetto di anomale diminuzioni non compensate, tuttavia, dai controlli e contenimenti. Oggi appare evidente che trattasi di un numero che deve essere perseguito, attraverso i citati controlli e contenimenti, con costanza e fermezza e non in maniera velleitaria.

Nell’ottimizzare gli intenti, un ruolo fondamentale lo avranno i cacciatori iscritti agli Atc ed i proprietari o conduttori dei fondi coinvolti nelle operazioni di abbattimento.

La nostra raccomandazione ed auspicio è che non si trovino o si creino ostacoli, siano essi meramente procedurali o pretestuosi per allungare i tempi o per vanificare questo decisivo intendimento del legislatore, chiesto a gran voce dagli agricoltori e non solo.