Costituito un Tavolo Interministeriale per cercare di arginare i potenziali danni derivanti da crisi idrica
Nuovo Governo, vecchie emergenze. I recenti dati di analisi indicano che il fenomeno siccitoso sta tornando a riemergere con significativa preoccupazione delle Regioni del Nord Italia, le cui imprese agricole sono state pesantemente stressate nel processo produttivo dello scorso 2022. Proprio per cercare di arginare i potenziali danni derivanti da questo fenomeno climatico, il 1° marzo si terrà la prima riunione del Tavolo Interministeriale per l’emergenza siccità, costituito con l’obiettivo di valutare le iniziative utili a predisporre un piano di interventi rapidamente attuabili ed una programmazione a medio – lungo termine.
Al Tavolo parteciperanno il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i rappresentanti dei ministeri direttamente interessati nella gestione delle risorse idriche (Ministero dell’Agricoltura, Ministero dell’Ambiente, Ministero delle Infrastrutture, Ministero degli Affari europei), nonché del Dipartimento per la Protezione civile.
L’urgenza di convocare un Tavolo Interministeriale sul tema è scaturita a seguito dell’informativa tenuta dal Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, presso l’ultimo Consiglio dei Ministri svoltosi, dove il Ministro ha avuto modo di evidenziare come la siccità sia ormai da anni un fenomeno ordinario che interessa non solo l’agricoltura, ma anche l’industria e l’approvvigionamento delle popolazioni colpite, verso cui emerge con forza la necessità di una programmazione strutturale, nonché di un commissario speciale e di valutare i razionamenti idrici.
Con l’occasione, Confagricoltura si farà portavoce di alcune indicazioni politico-sindacali – emerse nel corso del confronto tenutosi lo scorso 21 febbraio con i rappresentanti confederali ed i consorzi di bonifica espressione della Confederazione – verso il Governo e i Dicasteri competenti, al fine di apportare interventi finalizzati a rivedere le priorità rispetto all’importanza della disponibilità idrica per l’agricoltura, anche intervenendo sulle sperimentazioni che le Autorità di Bacino stanno portando avanti per definire i parametri del deflusso ecologico.
Non da meno, l’impegno di Confagricoltura è altresì teso alla definizione di un “piano acqua” specificatamente dedicato all’agricoltura che sappia predisporre le infrastrutture necessarie e assicurare la manutenzione e ammodernamento della rete distributiva per evitare perdite e sprechi. Verrà avanzata, infine, la richiesta di sbloccare con urgenza il riutilizzo a fini irrigui delle acque reflue depurate, diventato una priorità specialmente in alcune aree del territorio dove altre soluzioni per rispondere alla siccità restano impraticabili.