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Con emozione ed immutato affetto incontriamo Gelasio Gaetani d’Aragona Lovatelli

Mar 27, 2023 | Apertis Verbis, Novità

È passato un po’ di tempo e con un caloroso benvenuto, siamo felicissimi di poter riprendere quel dialogo sbiadito alla fine degli anni novanta, con la nostra amata Unione. Momenti trascorsi ma vivi i ricordi, tanto nitidi che posso toccarli con mano.

Allora, riallacciamo quei fili con una prima domanda, la viticoltura senese, gode di buona salute?

“L’agricoltura senese gode di ottima salute perché ha sempre seminato anche durante stagioni tempestose sin dai tempi del Granducato anzi da prima ancor quello agricolo di Siena divenuto racconto. I cereali, le viti, le uve da vino, gli alberi secolari di olivo sino alla gelata del 1985, hanno oltretutto generato un paesaggio e i profumi tipici di ogni stagione agricola, rendendo la campagna senese, un territorio dell’anima che ha di certo contribuito alla arte sublime. Solo a Siena il Duomo, Piazza del Campo dalla cui Torre mi sono lanciato, e tante altre cose belle.  A Siena ho condiviso pezzi di vita indimenticabili, ho fatto il liceo al Sacro Cuore a Porta Senese. Direi che l’agricoltura di Siena ha generato non solo l’arte ma anche i senesi. Leonardo da Vinci asseriva che vi è grande felicità dove si trovano vini buoni. E la viticultura è divenuta una delle maggiori fonti di ricchezza della provincia e dunque di felicità. Montalcino, piccolo borgo antico è divenuta una capitale mondiale del vino cosi come altre antiche cittadine del Chianti Classico, dove Castelli e Monasteri sono oggi trasformati Sacre Cantine. I vini della provincia di Siena sono la mia bevanda preferita al ristorante e nei momenti di rilassamento e di gioia. Siamo peculiari e distintivi nella nostra comunicazione e non solo. Mentre l’Europa si domanda se sia giusto scrivere in etichetta che il vino potrebbe essere nocivo se consumato in abbondanza e se gli irlandesi, alcolizzati di birra, hanno manifestato la volontà di informare in etichetta il consumatore del cancro che il vino procura, noi sappiamo che se il 40% degli incidenti stradali è causato da bevitori d’alcol, il 60% degli incidenti è causato da bevitori di acqua”. 

Quale vino La sta incuriosendo e quale avrà un fulgido futuro?

“Mi incuriosiscono tutti i vini meno quelli fatti veramente male alla carlona come il vino del contadino tanto decantato una volta. Avranno un fulgido futuro i vini buoni con un gusto che piacerà ai futuri giovani e ai futuri vecchi”. 

Tutti vini sono eccellenti ma il Sangioveto?     

Non tutti i vini sono eccellenti, ma il mio palato non fa testo. Il Sangioveto mi piace per mille motivi e piace a moltissimi per altri mille motivi”.  

C’è vivacità nelle produzioni? Si ha voglia sempre di proporre qualcosa di nuovo? 

“I giovani produttori e consumatori naturalmente più entusiasti inventano nuovi vini tipo dal vino ancestrale, naturale, biodinamico, biologico e le etichette sono tutte diverse e artistiche. Con loro si spera ‘al ritorno alla terra’ delle nuove generazioni e la politica agricola se ne stia facendo carico in Italia e in Europa”.

Quale è la pratica enologica che meriterebbe di essere rivalutata o meglio conosciuta?

“Nessuna perché il vino migliora sempre, si tara sul palato dei nuovi consumatori e la scienza enologica fornisce strepitose conquiste scientifiche e tecnologiche. A me piaceva il Governo alla Toscana. Ad Argiano, nell’antica cantina c’erano i focolari dove si accendevano i fuochi per riattivare la fermentazione con l’aggiunta di mosti. Era un momento di raccoglimento con le belle ragazze contadine che venivano a vendemmiare. La cantina inoltre ne guadagna in bellezza simbolica”.

C’è un momento del passato che ricorda spesso?

“Non c’è, però ho tanti ricordi, tante dimenticanze, tante rimozioni, tanti improvvisi ritorni, tante fallanze. Diventerà oblio ma a noi non ce fregherà più nulla”. 

La sua affabilità ed assenza di ordinarietà dominano il campo. Cosi oserei dire se dovessi descriverla?

“Non ho mai pensato a me in questi termini.  Sono affabile per educazione ma se sono in un posto o in un contesto sbagliato con combriccola o compagnia che non mi piace cerco di sottrarmi. Tuttavia mi adeguo e anche se non mi identifico, si imparano sempre cose nuove”. 

La Cantina, colei che crea e tipizza le opere d’Arte enoiche. C’è ancora qualcosa da scoprire e valorizzare?

“La cantina è il luogo dove il vino vive, diventa maturo e invecchia. È un tempio in cui si percepisce il rapporto dell’uomo con il suo territorio e il suo vino come fosse suo figlio. Vi è sacralità e le cose belle ci stanno bene. Ora sto lavorando ad una cantina di un mio amico appassionato di auto da corsa e vicino ad ogni botte come per miracolo dopo avere schiacciato un bottone appaiono le sue automobili. Il rumore dei motori si mescola al profumo del vino. Ogni auto è vicina a un vino diverso. Non disvelo dove si trova, anche se è segreto di Pulcinella. Io sono sempre stato l’ultimo a sapere che la mia fidanzata mi tradiva continuamente, ma tutti gli amici lo sapevano”.

Annate storiche, da cosa nasce questa passione? 

“Non è una passione. So quanto le annate son importanti nella narrazione del vino e nel percepirne la personalità e le caratteristiche”.

Ma quante cose sa sul vino?

“Tutto e niente come della mia vita. È il mio lavoro”. 

Scrittore giornalista e anche attore. Chi è Gelasio?

“Ulisse disse a Polifemo che era ‘Nessuno’.  Anche io sono Nessuno e entro in corrispondenza o almeno tento, con me stesso. Ora che ti scrivo, un uccellino è in bilico sul bordo del mio tavolo per assaggiare le briciole del mio croissant. Per osservarlo meglio essere Nessuno “.

C’ è un momento di passato che ricorda spesso?

“Non c’è. Il passato è un fondo di bottiglia, un amalgama che se si riempie di sedimenti; potrebbe creare dei blocchi tipo i calcoli alla cistifellea e si interromperebbe. Il passato è la nostra memoria”.  

Non faremo passare altro tempo nel rivederci; ci diamo infatti appuntamento per il 4 aprile a Vinitaly e disquisiremo di “Siena, Cuneo e Brescia: vino e salumi della tradizione – condivisione e unioni di sapori.

Davvero onorato di questi momenti, l’aspettiamo a Verona!

Il Direttore,

Gianluca Cavicchioli

 

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