Cavicchioli: “Chiediamo ai Sindaci di far fronte comune e proponiamo tavoli di lavoro territoriali”
Ci corre l’obbligo di segnalare il forte stato di preoccupazione che viviamo causa la mancanza d’interventi in molti corsi d’acqua della nostra Provincia. In alcuni casi riteniamo sia messa in discussione anche la sicurezza dei cittadini, soprattutto nella zona della Val di Merse.
L’Unione, ormai da anni, ha chiesto un fattivo intervento delle parti in causa; abbiamo domandato incontri con gli Assessorati di riferimento senza tuttavia ricevere alcun confortante riscontro. Molti agricoltori operano in queste zone a rischio ma non possono mettere in opera alcun intervento a causa dei vincoli; parimenti, e da tempo, hanno denunciato questo anomalo contesto.
Per giunta i danni che subiscono non sono rimborsabili. Si trovano davvero in spiacevoli circostanze; oggettivamente come possiamo rassicurarli? Cosa possiamo argomentare per giustificare siffatta situazione? Questo stallo ingenera sfiducia nelle istituzioni e presta il fianco a proteste strumentali comunque diffuse e condivise.
Pur con il buon senso che da sempre ci accompagna e ci contraddistingue, non possiamo più sottacere questo stato di cose. Come potremmo giustificare ipotetiche sciagure in caso di eventi eccezionali, sempre più frequenti e numerosi anche nei nostri territori?
A parer nostro sarebbe davvero complicato trovare attenuanti corrette e credibili. Pertanto, se condiviso, chiediamo anche ai Sindaci di far fronte comune al fine di sensibilizzare i competenti uffici e riprendere quell’ordinarietà “gestionale” ormai da tempo dimenticata.
Il territorio e le sue componenti devono essere ineluttabilmente “gestite e governate”; diversamente diventano poco compatibili con le attività antropiche.
Ci permettiamo anche di proporre “tavoli” di lavoro territoriali che potranno senz’altro agevolare l’informazione ed ottimizzare quell’operatività tanto invocata e necessaria.