Come deliberato nel corso degli incontri della FNP florovivaista, la Confederazione ha continuato a ribadire con forza, promuovendo diverse azioni di lobby, la netta contrarietà all’imposizione del contributo CONAI.
La posizione da sempre sostenuta da Confagricoltura è la seguente: i “vasi in plastica per fiori/piante” non rientrano nella definizione di imballaggio non essendo esclusivamente orientati al “trasporto” e alla “commercializzazione” dei prodotti (come prevede la definizione comunitaria di imballaggio) ma piuttosto rappresentano elementi imprescindibili per lo sviluppo e la crescita delle piante, sia in fase di produzione che nelle fasi successive, e come tali debbono essere considerati “mezzi di produzione” esentati dal CAC.
L’ultima azione promossa dalla Confederazione è stata quella di sostenere un’interrogazione parlamentare (all.1), presentata a prima firma dal Sen. Durnwalder (Misto), con cui, in sintesi, è stato chiesto ai Ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente innanzitutto “quali iniziative urgenti si intendano adottare per evitare che la decisione del CONAI neutralizzi in buona parte l’intervento del Ministero dell’Agricoltura a favore delle aziende florovivaistiche italiane e, contestualmente, quali siano le prospettive di crescita del settore sul mercato internazionale, dove i competitor non sono soggetti al pagamento per i mezzi di produzione”.
Il 30 marzo scorso, il sottosegretario del MASAF, Patrizio La Pietra, ha sottolineato come il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE), competente per materia, sia stato interessato sull’argomento ed abbia precisato che le imprese agricole che utilizzano o importano imballaggi non sono obbligate all’iscrizione ai consorzi e al pagamento dei relativi contributi e che comunque i vasi non si configurano come imballaggi quando sono destinati a restare con la pianta per tutta la sua durata di vita. Sempre il MASE ha assicurato, inoltre, che l’applicazione della circolare del Conai, con cui si determina l’applicazione del contributo ambientale, prevede una fase di monitoraggio per consentire al Consorzio di valutare eventuali aggiornamenti e modifiche in un’ottica di continua condivisione fra gli operatori del settore. Solo dopo aver acquisito i risultati di questo monitoraggio sarà avviata un’interlocuzione con i sistemi di gestione e le principali associazioni imprenditoriali nazionali interessate dalla tematica, al fine di verificare quali modalità di gestione dei vasi siano più efficaci ed efficienti. Il Ministero ha anche confermato che intende avviare ulteriori confronti con il Consorzio al fine di verificare la fonte normativa alla base dell’adozione della sua circolare, proprio come espressamente richiesto dalla Confederazione. Alle rassicurazioni del MASE, si sono aggiunte quelle del Sottosegretario al MASAF il quale ha ribadito che continuerà a seguire con attenzione la questione al fine di scongiurare l’ulteriore aggravio economico che il contributo determinerebbe e che rischierebbe di penalizzare ingiustamente le imprese del settore.
La Confederazione continuerà dunque a sostenere con forza la propria posizione di contrarietà all’imposizione del contributo e continuerà a mantenere alta l’attenzione, promuovendo, se necessario, ulteriori azioni di lobby.
Infine si evidenzia che, nella sua risposta, il Sottosegretario ha ricordato la necessità di arrivare alla definizione di una legge quadro nazionale di riferimento per il settore florovivaistico. A tale proposito ha informato ufficialmente che, oltre ad aver presentato in Senato un nuovo disegno di legge, per raggiungere l’obiettivo in tempi più celeri, al MASAF è in corso l’elaborazione di un disegno di legge delega, già preannunciato alla Presidenza del Consiglio il 7 febbraio scorso.