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PAC 2023-2027 – FAQ Ecoschemi

Mag 9, 2023 | Novità

Si informa che sono state pubblicate al seguente indirizzo internet del sito della Rete Rurale Nazionale, le FAQ ufficiali relative agli Ecoschemi che rispondono a molti dei quesiti che sono stati posti da Confagricoltura sul tema:

https://www.reterurale.it/PSP_domande_risposte

Purtroppo, benché si approssimi ormai la scadenza di presentazione delle domande, non sono ancora disponibili le risposte a molti altri quesiti posti e riguardanti altri aspetti diversi da quelli relativi agli ecoschemi. In ogni caso già questi chiarimenti prevedono delle informazioni importanti, anche in riferimento alle modifiche introdotte con il decreto del 30 marzo scorso che ha modificato il DM Masaf del 23 dicembre 2022, in particolare per quanto riguarda le nuove disposizioni per l’ecoschema 1 e che vanno considerate ai fini della predisposizione delle domande di premio.

Valga su tutte appunto la risposta al quesito 25 delle FAQ relative all’ecoschema 1 laddove si precisa che la adesione all’ecoschema 1.2 (benessere animale con allevamento al pascolo o brado o semibrado) comporta anche l’impegno alla riduzione degli antibiotici nella stessa misura prevista dall’ecoschema 1.1

  1. Può un allevatore che aderisce al livello 1 aderire per lo stesso animale anche al livello 2 dello stesso Eco-schema 1? No, perché l’accesso al livello 2 dell’Eco-schema 1, comporta che l’allevatore si impegni anche alla riduzione degli antibiotici, nella stessa misura prevista per l’adesione al livello 1. Pertanto, se i due livelli non fossero alternativi, si darebbe luogo a un doppio finanziamento per un medesimo impegno.

E’ stato in sostanza sancito, per la prima volta in maniera chiara ciò che neanche era stato precisato in occasione della revisione del decreto in materia di pagamenti diretti del marzo  scorso, che il livello 2 dell’ecoschema 1 è un livello di impegno incrementale che include anche tutti gli impegni relativi al livello 1.

Di un certo interesse anche la FAQ 2 relativa all’ecoschema 2 che precisa a quali colture si possa applicare l’inerbimento distinguendo tra colture pluriennali e permanenti e quindi escludendo vivai, asparagiaie e carciofaie.

  1. Possono accedere all’eco-schema solo le arboree oppure in generale le colture permanenti? Possono accedere anche i vivai? E il bosco ceduo a rotazione rapida? Se possono accedere in generale le colture permanenti, sono ammesse le asparagiaie e/o carciofaie sopra i 4 anni? L’ecoschema 2 si applica alle colture arboree e altre specie arboree permanenti a rotazione rapida. Non si applica ai vivai. Non si applica ad asparagiaie e carciofaie. Si fa presente, tra l’altro, che le asparagiaie e carciofaie, in quanto colture pluriennali, non sono incluse nelle colture permanenti (vedasi art. 2, par. 1, lettera c) e lettera d) del Reg. (UE) 795/2004, come modificato con Reg. (UE) 1522 del 2007).

Sempre in materia di ecoschema 2, pure rilevanti le risposte ai quesiti 13 e 14 dove si precisa che le lavorazioni non sono mai ammesse se compromettono il manto erboso.

Riguardo invece l’ecoschema 3 (oliveti di particolare interesse paesaggistico), la FAQ più interessante è forse la n. 6 che precisa due aspetti interessanti e cioè che l’impegno è di natura biennale e che la modalità di esecuzione della potatura può essere distribuita o meno su due annualità ed assumere quindi tre possibili forme.

Sono poi ben 43 le FAQ relative alla attuazione dell’ecoschema 4 che ha comportato come noto una notevole complessità di applicazione.

Significative sono le FAQ nn. 3 e 6 che confermano come la coltura della soia nonché quella del mais destinato a insilato siano sempre considerate colture da rinnovo con tutto quanto comporta in termini di possibilità di adozione dei disciplinari di lotta alle avversità.

Significativa anche la FAQ n. 7 che conferma il carattere di biennalità dell’impegno:

  1. L’adesione a ECO-4 vincola ogni anno rispetto al successivo oppure si procede “di biennio in biennio”? ECO-4 disciplina l’impegno a un avvicendamento almeno biennale. Dopo il secondo anno il beneficiario può pertanto scegliere se continuare ad aderire all’eco-schema o uscire dall’ecoschema. Se aderisce senza interruzioni anche negli anni successivi al secondo, l’agricoltore dovrà rispettare continuativamente le regole dell’avvicendamento previste da ECO4. Ad esempio, se nel 2023 ha coltivato sulla superficie oggetto di impegno la soia (coltura da rinnovo) e nel 2024 il frumento tenero (coltura depauperante), nel 2025, continuando ad aderire all’eco-schema, non potrà coltivare sulla medesima superficie un’altra coltura depauperante.

Di un certo interesse anche l’ultima FAQ relativa all’ecoschema 4 (FAQ n. 43) che specifica come il cumulo tra ecoschema 4 ed ecoschema 5 “vale solo per le superfici a riposo”.

Si tratta di un chiarimento riportato anche tra le FAQ relative all’ecoschema 5 che premia, come noto, le colture a perdere per gli impollinatori. Tra i chiarimenti sicuramente interessanti quelli che precisano che non è necessario che le piante di interesse apistico siano presenti in campo sin dal primo marzo ma che “la germinazione e il completamento della fioritura avvengano entro il lasso di tempo 1° marzo – 30 settembre” (FAQ nn. 2 e 3).

Anche positivo il chiarimento in materia di possibilità di interrare le coltivazioni (sovescio) dopo il 30 settembre (FAQ n. 4). Infine le FAQ nn. 19 e 20 precisano la impossibilità di qualsiasi finalità produttiva delle colture di interesse apistico che sono strettamente “a perdere”.

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