È stato pubblicato sul sito del MASAF il Decreto ministeriale del 26 giugno 2023, n. 331843 inerente le modalità attuative della misura “Promozione sui mercati dei Paesi terzi” dell’OCM Vino. Il decreto modifica l’assetto progettuale per la partecipazione alla misura OCM vino. I vincoli per i soggetti collettivi sono molto stringenti e occorrerà trovare l’equilibrio fra le componenti in modo da includere le aziende più piccole senza limitare eccessivamente la progettualità delle aziende più grandi e strutturate. Per la presentazione dei progetti occorre aspettare la pubblicazione dell’avviso nazionale che definisce le modalità attuative del decreto.
Il testo abroga il precedente Decreto ministeriale del 4 aprile 2019, n. 3893, ed introduce alcune sostanziali novità nell’attuazione della misura.
Fra gli elementi positivi si evidenzia la possibilità per i soggetti inseriti nella graduatoria definitiva (articolo 8 comma 4) di ritenere ammissibili le spese effettuate dopo il 16 ottobre, anche prima della stipula del contratto con AGEA. Questa previsione consente di poter avviare subito le attività senza dover attendere i tempi di stipula.
Un altro importante elemento di novità è la previsione della pubblicazione, da parte di AGEA, di un manuale dei controlli (articolo 14, comma 2), utile per i beneficiari della misura affinché siano preventivamente informati in merito alle corrette modalità di rendicontazione delle proprie attività progettuali.
Il decreto introduce tuttavia alcuni principi molto vincolanti per le imprese fra cui, si segnala, l’obbligo per le aziende partecipanti ai soggetti collettivi di “partecipare ad almeno una delle azioni previste per ciascun Paese terzo o mercato del Paese terzo a cui il progetto è rivolto” (articolo 3 comma 2). Tale previsione è molto limitativa per i soggetti partecipanti in quanto dovranno tutti necessariamente prevedere almeno una azione per ciascun Paese o mercato anche se l’interesse è rivolto ad uno solo dei Paesi inseriti nel progetto di promozione. Altro elemento critico introdotto con il nuovo testo è il vincolo di presentazione di un solo progetto a valere sui fondi nazionali, un solo progetto a valere sui fondi multiregionali ed un solo progetto a valere sui fondi regionali (articolo 5 comma 2) mentre con il decreto precedente a livello regionale era possibile presentare più progetti.
Confagricoltura unitamente con le altre organizzazioni della filiera vitivinicola e tutte le rappresentanze delle regioni si è fortemente opposta in particolare a queste due previsioni. Il combinato disposto tra queste due novità potrebbe ridurre il numero di beneficiari dei progetti di promozione, soprattutto a discapito delle piccole e medie imprese – nonché delle tipologie di attività svolte e dei paesi target. Prevedere che tutte le imprese partecipanti, indistintamente dalle categorie e dalle disponibilità di prodotto/budget, partecipino ad almeno una delle attività previste per ciascun mercato del Paese terzo, potrebbe creare notevoli difficoltà per l’attuazione dei progetti collettivi, all’interno dei quali, ad oggi, convivono imprese di tutte le dimensioni economiche.
Contrariamente alle previsioni originarie del MASAF e grazie all’azione sindacale di Confagricoltura d’intesa con le altre organizzazioni sono stati confermati i progetti multiregionali e tutti i criteri di valutazione che invece il MASAF voleva cancellare nel primo caso e fortemente emendare nel secondo.