E’ da oltre un lustro che segnaliamo alla Regione Toscana, ai Sindaci, alla Provincia, insomma a tutti gli enti ed istituzioni interessati e competenti che gli interventi, programmati, sui corsi d’acqua devono essere eseguiti. Non sono più rimandabili. Impossibile. Ahinoi, compongono una polverosa pila di ben 35 elaborati. Quanti costi per il cittadino! Badate bene, trattasi solo di “mera” ordinaria gestione, niente di copernicano, di rivoluzionario, semplicemente di necessario per salvaguardare il territorio e soprattutto gli stessi fiumi e torrenti.
Come facevano i nostri nonni come, e da sempre, lo consiglia “il buon senso” e la scienza. La gestione, il governo del territorio. Possibile sia un concetto così estraneo alle umane abitudini? Niente di tutto questo. Vi è solo e persiste l’inconcepibile stallo, l’inerzia di chi crede di conoscere e non sa, di chi sta rinchiuso in una stanza e guarda solo quello che crede opportuno vedere. Ergo: tanto paga Pantalone…e la colpa morì fanciulla, ma non in questo caso! Qui ci sono delle evidenti responsabilità.
Le aziende ed i comuni cittadini sono alla mercè di queste valutazioni “soggettive”, capito bene soggettive! Per giunta la mancanza d’interventi non esonera, non ci esonera, dal pagare i tributi, insomma oltre al danno la beffa e che beffa salata! Non ci persuaderete più con gli eventi estremi, con i cambiamenti climatici. Giustificazioni buone per ogni stagione, per ogni inefficienza. Scomodiamo anche le buone maniere: chiedere è lecito, rispondere, fino ad oggi, era cortesia.
Ed allora? In attesa di una sciagura e del “ve lo avevamo detto” continueremo nel j’accuse, quotidiano, incessante ed assordante.