A rischio tradizione, sostenibilità e impresa
Ci era sembrato di capire che il comune intendimento fosse quello di salvaguardare il territorio, tramandare tradizioni, innovare, contemperare la sostenibilità ambientale e fare impresa; come ben sappiamo, ma qui lo ribadiamo, senza impresa non esiste sviluppo.
Orbene, riprendendo il tema del territorio e della sostenibilità, ricordiamo che abbiamo una coltivazione che più di ogni altra “certifica” senza carte l’estrema salubrità dell’intero sistema, del comprensorio a tutto tondo: il tartufo.
Tutto questo per dire che siamo molto preoccupati del rischio che stanno correndo questa attività e gli stessi annessi tartuficultori qualora non si intervenisse subito per anestetizzare norme e comportamenti favorenti questa disgregazione.
Di più: è prova provata che il tartufo abbisogna di moltissime cure; combinati disposti che raramente trovano giusta intesa in natura, ma con la mano sapiente e delicata degli agricoltori queste probabilità si moltiplicano. A dimostrazione di ciò quello che sta accadendo, e non da ora, in moltissime realtà nazionali.
Palese, ci pareva, la necessità di alzare ancora l’asticella favorendo la coltivazione, garantendo gli investimenti e assicurando futuro all’azienda. Insomma avanti con granus salus e lungimiranza.
Invece stiamo virando verso una “libertà” di cerca che limita lo sviluppo, svilisce la futuribilità e vanifica gli investimenti. Ed in favore di chi?
Ovvio e scontato che dobbiamo contemperare le esigenze di tutti ma questo non vuol dire annientare chi, e con fatica, ha costruito ed investito non solo per se ma anche per la collettività.
Un tempo si sarebbe detto “ vittoria di Pirro”. Ed è per questo, affrancati da studio ed esperienza, che peroriamo la Pdl della Federazione Italiana Tartuficoltori Associati. Va proprio in questa direzione. Ponderata e lungimirante. Una impalcatura nazionale che lascerebbe spazio alle regioni per la peculiarità del territorio e delle tradizioni e ben al riparo da derive liberticide.
Medesima inquietudine per le dinamiche toscane; da tempo osteggiamo i nuovi intendimenti regionali che vanno proprio nella avversa parte. Abbiamo una norma, ancorché datata, che ci ha permesso di avere eccellenze di prim’ordine. Ed ora cosa facciamo? Abbassiamo l’asticella? Altra “vittoria di Pirro” ed a vantaggio di chi?
I perché ed i per come che ad oggi non ci convincono e che sfuggono ad un aspro ma sano confronto.
Ma a noi piace chiarezza e trasparenza ed è per questo, che il 20 novembre p,v, ore 14,30 ospiteremo il Segretario della menzionata Federazione Italiana tartuficoltori Associati Italo Placidilli unitamente al Presidente dell’Associazione Tartufai Senesi Paolo Valdambrini che esporranno le motivazioni ed intendimenti posti a fondamento dei condivisi ragionamenti.
Confagricoltura capillarmente illustrerà i comuni e condivisi propositi, sia tecnici che normativi, oltre ad raffigurare l’auspicato percorso legislativo onde aver piena contezza dei successivi accadimenti con gli interventi del Dott. Vincenzo Lenucci,Direttore Politiche di Sviluppo Economico delle Filiere Agroalimentari Confagricoltura, Avv. Antonio Vincenzi, Staff di Presidenza e Direzione Generale Coordinamento Attività Aree Confagricoltura e Alessandra Ausanio Relazioni con il Parlamento Direzione Relazioni Esterne e Comunicazione Confagricoltura.
Qui il programma dell’iniziativa. Vi aspettiamo il 20 novembre alle ore 14,30 in live streaming sul canale Youtube e Facebook di Confagricoltura Siena.