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La protesta degli agricoltori divampa in tutta Europa

Feb 1, 2024 | Novità

L’analisi del presidente Giansanti su Focus Economia Radio 24 e a Rainews24

Non si placa la protesta trattori: a Bruxelles oggi presidio davanti al Parlamento europeo per manifestare le istanze degli agricoltori, da giorni in rivolta in molti Paesi contro le politiche europee. Qualche risposta sembra stia arrivando, ma non soddisfa il settore primario. “A livello europeo non possono essere considerate risposte positive – ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intervistato a Rainews24 – cio’ che ieri la Commissione europea ha proposto per noi italiani non ha nessun effetto, quindi i problemi continuano a ‘restare sul tavolo’ in attesa di soluzioni. Stiamo dicendo da tempo che dobbiamo essere messi nella condizione di produrre di piu’, i nostri consumatori ci chiedono di produrre italiano, di produrre piu’ grano, e tutto quello che serve sulle tavole degli italiani”, ha proseguito Giansanti, che in merito alle proteste ha parlato di “una stagione durissima, nella quale molti nodi sono venuti al pettine. Ascoltiamo il disagio degli agricoltori, perché il nostro compito è questo: trasferire al governo nazionale ed europeo criticità, ma anche soluzioni”.  Giansanti ha ricordato come, da anni, Confagricoltura denunci una Pac inadeguata, così come inadeguati sono diventati i redditi degli agricoltori, e come per affrontare le sfide sui mercati occorra una politica UE che metta al centro imprese capaci di competere. “Il prezzo del grano è unico per tutti i Paesi – ha concluso – Dobbiamo evitare che import sia troppo, produzione interna. Abbiamo danni enormi nei settori dell’uva e dell’ortofrutta, che vive una crisi da anni. Italia leader su sicurezza cibo, rischio che tutto questo venga perso con prodotti che arrivano dall’estero”. Il presidente Giansanti ieri a Fieragricola. a Verona, ha consegnato un documento al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, per ricondurre il dibattito a livello istituzionale nelle sedi competenti e trovare soluzioni urgenti.

“Nel trattato costitutivo dell’Unione europea si diceva chiaramente che la politica agricola europea dovesse garantire la sicurezza, oltre che la sovranità alimentare, un giusto prezzo per i consumatori e un adeguato reddito agli agricoltori. Oggi si può constatare come questi risultati non siano stati raggiunti”. Parte in questo modo l’analisi del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti su Focus Economia, su Radio24, a proposito di cosa muove le manifestazioni degli agricoltori in corso in diverse parti d’Europa e d’Italia.  Le regole del Green Deal hanno infatti portato ad una considerevole riduzione della capacità produttiva agricola europea e hanno messo in serie difficoltà le imprese del settore primario.  Giansanti ha ricordato anche come l’attuale PAC sia stata pensata nel 2018, in un contesto geopolitico completamente diverso da oggi, prima del Covid e prima delle guerre e delle loro conseguenze (basti pensare – come ha evidenziato il presidente – all’annullamento dei dazi sulle importazioni provenienti dall’Ucraina, che creano ulteriori difficoltà agli agricoltori europei). E’ stato questo insieme complesso di fattori a far esplodere il disagio degli imprenditori agricoli di tutta Europa. E se da un alto fa piacere che in Francia gli agricoltori abbiano trovato un accordo con il governo, che ha la possibilità di stanziare aiuti di Stato di diverse centinaia di migliaia di euro, dall’altro lato occorre fare attenzione a non creare Paesi con diverse velocità e squilibri a livello di competitività nel mercato domestico. Quanto alla ripartizione delle risorse all’interno della filiera, altro tema delicato per i produttori, il presidente di Confagricoltura ha infine ribadito la necessità di garantire una giusta remunerazione a tutti gli attori della filiera.

Fonte: www.confagricoltura.it

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