L’agricoltore è già custode del territorio. Il provvedimento dello scorso febbraio non ha fatto altro che ribadire certi concetti. Una norma programmatica che rafforza la figura dell’imprenditore.
Abbiamo bisogno di semplificazione burocratica, ma non solo per il settore per tutti gli uffici autorizzazioni fino a quelli giudiziari.
Chiarezza porta chiarezza. Diremmo quasi banale, ma non è sempre così, forse mai.
Abbiamo bisogno anche di coraggio nelle decisioni e di chiare direttive. I buoni propositi, l’assenza di determinazione, mina più di altre cose la “custodia” del territorio.
L’agricoltura rigenerativa, la gentilezza colturale. Questo è stato ben sottolineato nella seconda sessione. Ma anche buoni risultati nelle produzioni, nella resilienza idrica e per la riduzione dei costi. Ma è soprattutto lungimirante visione ed innovazione a “piene” mani. La Politica Europea spinge in questa direzione e quindi altra feccia da scoccare. Ben venga.
Condividere e comunicare. Abbiamo tante agricolture, tanti modi di produrre e moltissimi prodotti. Questa capillarità impegna molto la comunicazione. Dobbiamo essere più incisivi e protagonisti. L’ottimo che facciamo in molti casi non arriva ai consumatori, agli enti, all’esterno tout court.
In passato forse è stato raccontato un mondo agricolo tendente troppo al bucolico, alla spensieratezza a faciloneria. Ma come ben sappiamo è cosa diversa, decisamente diversa.
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DETTO&FATTO_20GIUGNO – L’IMPRENDITORE, DETERMINANTE PER L’AGRICOLTURA