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A tu per tu con l’Accademia Nazionale delle Scienze. Intervista al Presidente Corrado De Concini e al Vice Presidente Amedeo Alpi

Lug 8, 2024 | Apertis Verbis, Novità

L’irrefrenabile necessità di conoscere, di sapere, utilizzando fonti non contaminate. Fin dal 1782 una concreta risposta a questa atavica necessita. L’Accademia Nazionale delle Scienze, detta dei XL, opera ininterrottamente rendendo un meritorio servizio alla comunità. Lieti di parlarne con il Presidente Corrado De Concini e con il Vice Presidente Professor Amedeo Alpi.

Il nostro quotidiano abbisogna di certezze, forse poche, ma granitiche. Bombardati da molta informazione, forse non sempre limpidissima, arranchiamo nell’incertezza. Occorre un qualificato aiuto. Concorda Presidente?

Vi ringrazio innanzitutto per avermi posto questi interessanti quesiti che mi offrono l’opportunità di riflettere una volta di più a proposito del ruolo che l’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL riveste nella vita culturale della nostra società. Per le domande più strettamente connesse al tema dell’agricoltura, mi sono avvalso della preziosa collaborazione del Prof. Amedeo Alpi, socio dell’Accademia dei XL e anche vice Presidente dell’Accademia dei Georgofili, che ringrazio vivamente. La curiosità e l’esercizio del dubbio costituiscono da sempre la decisiva e, a mio avviso, irrinunciabile, molla per lo studio, per la ricerca e, più in generale, per la conoscenza. Parafrasando quanto sostenne Wolfgang Pauli su Paul Dirac, “La mia religione è il dubbio e me ne considero un profeta”.

L’importanza della conservazione e valorizzazione del patrimonio librario e documentale. Un intendimento che mi ha particolarmente colpito. Forse scontato, ma richiama molte attenzioni e comportamenti. Conservare la certezza.

La conservazione e valorizzazione del patrimonio librario, fotografico e documentale è, insieme alla divulgazione, una delle due principali missioni di questa Accademia scientifica. Tuttavia è bene interpretare il concetto di “conservazione del patrimonio” non come mero e sterile mantenimento di una “memoria scientifica e culturale”, ma come stimolante punto di partenza e utile pungolo per far progredire la scienza e la vivacità culturale nel nostro Paese.  Questa riflessione si lega non solo al concetto dell’esercizio costante del dubbio cui pocanzi facevo riferimento, ma anche alla pratica costante di un pensiero dinamico e in continua evoluzione.

La chiave divulgativa. Ci stiamo, forse impoverendo nonostante le opportunità che ci propone la tecnologia?

Non parlerei di impoverimento ma, al contrario, della necessità di comunicare sempre di più e sempre meglio, in particolare con i più giovani e con le nuove generazioni. L’Accademia dei XL si impegna molto in tale direzione, anche ricalibrando e aggiornando il proprio modo di trasmettere la scienza attraverso linguaggi e strumenti sempre più attuali, ampliando il bacino dei propri interlocutori e fruitori, sanando la poco lungimirante distanza che a volte tende a crearsi tra la cultura, soprattutto scientifica, e la società. In linea con questa missione, sono stati ideati e concepiti dall’Accademia dei XL alcuni appuntamenti volti a stabilire una sempre più robusta e stimolante connessione tra il mondo scientifico e la cittadinanza. QuarantaScienza. Scienziati online, per esempio, è un fortunato format di divulgazione scientifica giunto alla sua VIII edizione, che ogni anno affronta un tema diverso e declinato nelle sue diverse sfaccettature nel corso di un ciclo di conferenze destinate non solo agli studenti delle scuole, ma anche a un pubblico adulto, vario e interessato. Questo contenitore è utilizzato dagli insegnanti a supporto dell’attività didattica e come efficace spunto per l’elaborazione di originali percorsi e approcci; al contempo esso rappresenta, per il pubblico più vasto, una preziosa occasione di approfondimento sulle tematiche scientifiche più diverse e attuali. Con lo stesso spirito e la medesima missione, l’Accademia dei XL organizza e promuove, già da un paio d’anni, sul territorio della città metropolitana di Roma, la competizione internazionale City Nature Challenge, evento di citizen science volta a documentare la biodiversità presente nelle nostre città e a diffondere presso la cittadinanza la cultura dell’osservazione, conoscenza e tutela dell’ambiente. Mediante queste iniziative l’Accademia dei XL affianca le scuole superiori in un percorso che, pur essendo già di ottimo livello, necessita di un costante aggiornamento dei programmi.

Professor Alpi il settore agricolo, spesso, viene dimenticato per poi essere nuovamente oggetto di forte attenzione per aspetti o comportamenti non meritori. Comunanza con altri settori produttivi?  O ci sono ancora molti retro pensieri?

Il settore agricolo viene spesso dimenticato, tranne attirare l’attenzione quando ha comportamenti non meritori. Questa affermazione si può condividere a condizione che chi dimentica sia individuato nel decisore pubblico, cioè il governo dell’Italia. Aggiungo subito che questa affermazione non va intesa contro una specifica parte politico-partitica, perché è tutta la politica che “dimentica” facilmente l’agricoltura. A sostegno di questa affermazione ti riporto il titolo che il 13 Aprile del 2015, l’allora nostro Presidente -georgofilo- Onorario Franco Scaramuzzi, dette alla sua prolusione fatta in Palazzo Vecchio a Firenze: ” Un grande errore: demolire l’agricoltura”. Questa impressionante affermazione non stava a significare che non ci fosse una attività legislativa sia centrale che regionale indirizzata all’agricoltura; tutt’altro! Leggi e leggine imperavano, ma è spesso mancata -e nella fase iniziale dell’attuale millennio è mancata in modo clamoroso- una visione d’insieme che indicasse con forza la direzione di marcia per la nostra agricoltura. Ciò significa che non si è detto in quale direzione si dovesse andare, quali produzioni sostenere, quali tecnologie spingere e quali mezzi finanziari fossero disponibili. Si è invece verificato uno “spezzatino” di varie attività più o meno sostenute -in modo non coordinato- dai venti assessorati regionali all’agricoltura. Nessuna visione e quindi nessuna strategia complessiva per il settore. L’Italia è un grande paese per molti aspetti, spesso per valori individuali; sul piano collettivo è un altro discorso. Quindi le carenze sono diffuse anche in altri settori produttivi; certo che l’agricoltura che si fa su tutto il territorio nazionale, dalle Alpi alla Sicilia, ha motivi in più per rimanere appannaggio dell’inventiva locale, talora semplicemente sorprendente, ma troppo spesso senza alcuna guida o sostegno. Se poi l’agricoltura risulta avere “comportamenti non meritori”, allora fa molto notizia per la pubblica opinione, gran parte della quale è ormai estranea a questa attività; mentre basta andare indietro di 50-60 anni e tutti avevano una vicinanza diretta o indiretta con l’agricoltura e quindi comprendevano di più cosa stesse accadendo. Oggi la società è multimediale, cittadina e affrancata dai problemi della produzione degli alimenti (troppi pensano che le cose da mangiare si trovano al supermercato e si dimenticano dei campi). Oppure pensano che i campi siano una realtà che deve essere incontaminata per favorire il nostro benessere; mi pare che manchino proprio i “fondamentali” di quella che è stata chiamata -e lo è ancora- l’attività primaria. Sono questi i retro pensieri che mi preoccupano di più, perché non si basano su una buona conoscenza della produzione agricola. Molte altre cose potrei dire, ma non credo sia opportuno nell’economia di questa interlocuzione.

Oltre alla tecnologia e l’innovazione serve anche una premiante mentalità per ben assorbire il cambiamento. Ma siamo davvero un paese “aperto” Professore?

L’innovazione tecnologia è fondamentale per l’agricoltura; credo che su questo punto ci sia abbastanza condivisione nel complesso e variegato mondo agricolo italiano. Non tutte le innovazioni suscitano lo stesso entusiasmo su tutti gli operatori, ma credo che sia assai condiviso nei medi e grandi agricoltori, che si debba fare un importante lavoro di aggiornamento e che questo debba essere un atteggiamento continuo. Ci sono molti piccoli agricoltori che possono avere alcune esitazioni, anche in virtù delle scarse risorse disponibili, ma sul percorso da fare mi pare che ci sia una ampia condivisione. Non comprendo bene cosa si vuol dire quando si afferma che “serve anche una premiante mentalità per ben assorbire il cambiamento”. Spesso una certa ritrosia al cambiamento è solo dovuta a scarsità di informazione e a mancata presa di coscienza di cosa si può fare con le tecnologie ormai a disposizione.

Le tecnologie TEA. Mi rivolgo ancora a lei Professore, uno strappo benefico?

Le TEA sono tecnologie solamente benefiche e non sono uno strappo.  Abbiamo subito, insieme all’intera Europa, un incredibile arresto per l’introduzione delle nuove tecnologie genetiche e ancora dobbiamo aspettare che l’Unione Europea si esprima definitivamente in favore di questa fondamentale innovazione. Quando si capirà che non possiamo rinunciare a queste tecnologie, avremo finalmente realizzato un passo di maturità, tardiva certo, ma  benvenuta comunque.  Le TEA, cioè l’insieme di Genome Editing e Cisgenesi, saranno fondamentali per preservare quello straordinario panorama di varietà italiane (e, aggiungo, di razze animali italiane allevate) che costituiscono la base del famoso “made in Italy”. Se dovessimo perdere questo obiettivo, allora le “improvvide disattenzioni” di scaramuzziana memoria, ci travolgerebbero.

Concludiamo con il presidente e parliamo di futuro, il prossimo progetto dell’Accademia?

Di progetti interessanti e anche piuttosto ambiziosi ce ne sono molteplici e di diversa natura. Uno di quelli che, da matematico, ho molto a cuore è dare vita a una serie di incontri e confronti a più voci su tematiche connesse alla scienza in genere, ma più in particolare alla matematica, che siano di attualità e ricchi di spunti di riflessione per un pubblico eterogeneo e non specialistico. Penso, ad esempio, a temi affascinanti quali Verità matematica, verità scientifica e verità giuridica; l’evoluzione dell’uomo e delle specie: tra genetica, matematica e informatica; la psicologia della scoperta matematica; tra psicologia, neuroscienze e matematica; temi che creano grande curiosità in ognuno di noi, perché molto hanno molto a che fare con la nostra vita e con la nostra quotidianità.

Vi ringraziamo per questo “post”, prezioso e confortante. Un carissimo ringraziamento.

Il Direttore,

Gianluca Cavicchioli

 

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