Nel contesto epidemiologico che vede coinvolta la porzione settentrionale della Toscana, con una nuova ordinanza la Regione impone, nei Comuni che rientrano nelle zone di restrizione II e III, nuove misure gestionali del cinghiale al fine di contenere la diffusione della PSA.
Tali misure sono volte a facilitare l’attuazione del Piano Straordinario nazionale adottato a maggio 2024 e riguardano sia la gestione del cinghiale che l’allevamento di suidi, puntando a velocizzare le procedure burocratiche relative al depopolamento e le misure di prevenzione ed eradicazione della malattia.
Con questa ordinanza Regione Toscana mette anche a disposizione 300 mila euro per gli interventi di contrasto alla malattia e 60 mila per la creazione di punti di stoccaggio delle carcasse. La speranza è che questi interventi possano dimostrarsi efficaci nel rallentare la diffusione del virus verso altre zone della regione. Sarà comunque nostra premura diffondere aggiornamenti sia sul quadro epidemiologico che su quello normativo.
Queste le specifiche delle zone di restrizione.
Zone soggette a restrizioni I: aree ad alto rischio senza casi né focolai di PSA confinanti con le zone di restrizione II, III;
Zone soggette a restrizioni II: presenza di PSA solo nel cinghiale;
Zone soggette a restrizioni III: presenza di PSA sia nei suini domestici che nei cinghiali.
Di seguito si riportano i Comuni toscani (tutti nella provincia di Massa Carrara) attualmente in zone di restrizione. Va specificato che in Toscana ancora nessun Comune ricade in zona di restrizione III.
Zona di Restrizione I: Villafranca in Lunigiana, Bagnone, Comano, Licciana Nardi, Aulla, Podenzana;
Zona di Restrizione II: Zeri, Pontremoli, Mulazzo, Filattiera, Tresana.
Per chiarimenti o approfondimenti potete contattare il nostro Ufficio Faunistico Venatorio per mail all’indirizzo faunistico@confagricolturasiena.it – tel. 0577/533238 oppure tutti i mercoledì dalle 15,00 alle 17,00, anche in presenza PREVIO APPUNTAMENTO.