Idee, visioni e coraggio. Ci viene in mente Pietro Ciccotti, fondatore di Excellence . Quale ghiotta occasione per porre domande appuntite e stimolanti?
Allora iniziamo con un affabile bentrovato. Ci ritroviamo dopo la bellissima esperienza del Vinitaly.
Alle tre parole con cui abbiamo aperto ne manca qualcuna per descrivere la Sua attività?
Penserei a Eccellenza. Dal giorno della sua nascita Excellence ha sempre cercato di perseguire l’eccellenza nelle attività che svolge, negli eventi in particolare abbiamo raggiunto un livello qualitativo molto alto che il mercato ci riconosce. A seguire metterei Passione e Innovazione.
Un tema che troneggia nelle nostre iniziative è quello di ben comunicare cosa accade in azienda. Le mille attenzioni che si dedicano alle produzioni spesso non trovano giusto riscontro nel consumatore e non solo. Cosa ne pensa?
È un problema di comunicazione. Il consumatore deve essere correttamente informato e formato a riconoscere la qualità del prodotto. Il problema vero che ho riscontrato è che tutti i produttori con i quali siamo in contatto da moltissimi anni sono bravissimi a realizzare prodotti di eccellenza ma molto deboli nel farli conoscere. Dovrebbero imparare metodi e tecniche per promuovere l’azienda, nel raccontarla nel modo dovuto. Andrebbero per prima cosa formati i produttori.
Certamente non possiamo pensare ad un unicum; ci sono punte di estrema eccellenza. Dovremmo fare crescere ancor di più l’intero sistema? Intendendo tutti i prodotti. Insomma il paniere deve essere ampio e variegato?
Il sistema dovrebbe crescere dal basso, individualmente, e dall’alto, attraverso l’intervento delle Istituzioni competenti, si quelle territoriali che quelle centrali. I produttori dovrebbero mettersi in condizione di farsi aiutare dalle Istituzioni, le quali dovrebbero essere più vicine alla base attraverso un dialogo costante e diretto per mettere in atto politiche di sistema concrete e realistiche.
È il caso di riscoprire le peculiarità? Ovviamente coniugate alla qualità?
Le peculiarità come la qualità sono nel DNA delle aziende enogastronomiche made in Italy, non è questo il problema. Bisogna disporre di uno storytelling aziendale efficace altrimenti i prodotti rimangono sullo scaffale
Cos’è il brand territoriale?
L’identità di un territorio e il sistema che lo compone. Una squadra vincente è formata da artigiani, aziende, professionisti e istituzioni che lavorano sinergicamente con passione e continuità per ottenere un risultato positivo collettivo. Il bene di uno è il bene di tutti. Così si forma il brand di un territorio.
Traspare in ogni momento il legame con il territorio inteso come socialità, a partire dalla storia e dall’arte. Anche questa una chiave di lettura?
Un territorio non può prescindere dalla propria storia, per innovare bisogna partire dalla conoscenza delle origini e dei mutamenti. Quello che oggi è innovazione si consoliderà e diventerà tradizione.
Exellence e Exellence Accademy, dalla teoria alla pratica?
Abbiamo sempre avuto un approccio molto pratico nel nostro lavoro, gli eventi di Excellence Events, declinati nei vari format b2b e b2c, creano concrete opportunità d’affari ai protagonisti, Excellence Academy intende formare professionisti del settore adatti ad affrontare immediatamente il mercato del lavoro.
Vorrei insistere sull’audacia e sulla determinazione. Il passato insegna.
Audacia e determinazione sono insite nell’attività imprenditoriale che svolgiamo. Abbiamo sempre cercato di essere innovativi portando nei nostri eventi temi nuovi su cui lavorare per migliorare il sistema e per far ottenere i migliori economici alle aziende e ai professionisti che ci hanno seguito partecipando alle nostre manifestazioni.
Un provvedimento che riterrebbe valido ed indispensabile per il sistema agroalimentare?
Ho la sensazione che manchino norme per incentivare e agevolare le aziende a promuoversi sul territorio nazionale e sui mercati esteri. Se esistono in pochi le conoscono le utilizzano. Credo che una delle grandi sfide che l’Istituzione di massima competenza del settore, il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, possa affrontare è farsi conosce ed essere vicino alla base del tessuto imprenditoriale attraverso la divulgazione di strumenti che possano aiutare una crescita individuale e di sistema.
Le certificazioni croce e delizia? Anche qui è come riusciamo a far capire cosa sono ed a cosa servono?
Servono se non sono un semplice esercizio di stile ma diventano linee guida per perseguire la sostenibilità aziendale e migliorare i processi produttivi. Spesso e volentieri vengono viste come un ostacolo più che come opportunità di crescita.
“Di domani non v’è certezza”. Anticipiamo la sorte?
Certezze non possiamo averne ma corrette visioni e strategie aziendali accuratamente studiate possono metterci in condizione di avere maggiori probabilità di crescita, stabilità e successo economico.
Carpe diem?
Anche se uso un termine inflazionato e modaiolo direi che è necessario essere “Liquidi”, cogliere i segnali di mutamento del mercato e cambiare rapidamente in funzione delle richieste dei consumatori. Carpe diem.
Qui ci salutiamo con un caloroso ringraziamento, ma non faremo passare troppo tempo per il prossimo incontro. Una promessa vera.
Il Direttore,
Gianluca Cavicchioli