Domani pomeriggio, inizia in Senato la discussione sul disegno di legge in materia di sicurezza stradale che modificherà e aggiornerà il Codice della strada. “Forse è l’ultima occasione per rinviare l’obbligo assicurativo per i veicoli agricoli situati in aree private, in vigore da luglio, e avviare i necessari approfondimenti tecnici”, afferma il presidente di UNCAI, Aproniano Tassinari.
I mezzi agricoli che circolano su strada sono sempre stati assicurati per la responsabilità civile verso terzi. La direttiva comunitaria 2021/2118 ha esteso l’obbligo di RC Auto anche ai veicoli che sono custoditi o circolano solo in aree private, come un’azienda agricola o il piazzale di un rivenditore. Questo obbligo include quindi anche i trattori agricoli usati solo per le lavorazioni sui fondi rustici, come sono, ad esempio, i lavori in trincea. “In questi casi, dovrebbe bastare una polizza di rischio di esercizio e operatività, non di responsabilità civile, vista la bassissima incidenza di danni a terzi”, sottolinea il presidente di UNCAI.
Un segnale forte e chiaro è arrivato dal mondo agricolo lo scorso 5 settembre, quando si è unito per sollevare con un’unica voce la questione e portarla all’attenzione dei ministri Matteo Salvini (Trasporti), Adolfo Urso (Imprese) e Francesco Lollobrigida (Agricoltura). In quel documento, l’Unione Nazionale Contoterzisti – UNCAI, CIA Agricoltori Italiani, Confagricoltura, CAI Agromec, Copagri insieme alla capofila Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole, hanno chiesto di posticipare l’entrata in vigore dell’obbligo europeo, in attesa di un confronto tecnico per risolvere la questione, vista l’assenza di idonei strumenti assicurativi.
Rappresentanti della maggioranza di governo e dell’opposizione avevano presentato cinque emendamenti al ddl di modifica del Codice della Strada. Tuttavia, tutti sono stati successivamente ritirati. “La richiesta resta quindi immutata: posticipare la norma e convocare un tavolo ministeriale tra rappresentanti della filiera agricola e ANIA, l’associazione che raggruppa le imprese assicuratrici, per comprendere come adempiere alla nuova disposizione comunitaria”, conclude il presidente Tassinari.