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Approvato dalla Giunta Regionale Toscana il nuovo piano straordinario di controllo del cinghiale per il triennio 2025-2028

Gen 22, 2025 | Novità

Il recentissimo Piano di Controllo del Cinghiale per il periodo 2025-2028, approvato dalla Giunta Regionale Toscana il 23 dicembre scorso, conferma, di fatto, tutte le impostazioni di controllo e contenimento numerico della specie Cinghiale sul territorio Toscano, in ogni periodo dell’anno, con tutti i mezzi concessi cruenti e incruenti precedentemente consentiti.

In sostanza il cinghiale è controllabile con:

a) reti, gabbie e trappole di cattura con abbattimento diretto in situ mediante arma da sparo o con trasferimento presso recinto/struttura dedicata alla sosta/quarantena/abbattimento, quest’ultimo effettuato mediante arma da sparo (NB il trasporto dei cinghiali vivi catturati è praticamente non effettuabile a seguito delle importanti prescrizioni sanitarie previste per il contrasto alla Peste Suina Africana);

b) abbattimenti selettivi diurni/notturni, da appostamenti, fissi o temporanei, alla cerca da autoveicoli, natanti o a piedi, mediante arma da sparo, tra cui:

– fucile con canna ad anima liscia o rigata a caricamento singolo manuale o a ripetizione semiautomatica classificate come armi da caccia o armi sportive, con munizionamento preferibilmente atossico. Salvo quanto diversamente disposto dalle normative vigenti in materia di armi, per i fucili con canna ad anima rigata è consentito l’utilizzo di ogni calibro, anche con diametro del proiettile inferiore a millimetri 5,6 e con bossolo a vuoto di altezza inferiore a millimetri 40, anche utilizzando strumenti per l’attenuazione del rumore;
– arco tradizionale (longbow, flatbow, ricurvo) di potenza non inferiore a 50 libbre a 28 pollici di allungo e arco compound di potenza non inferiore a 45 libbre a 28 pollici di allungo e frecce con punta munita di lame;
– armi da sparo e fucili ad aria compressa, di potenza anche superiore ai 7,5 Joule;
– strumenti per telenarcosi (fucili, cerbottane).

Durante gli interventi di controllo è consentito l’utilizzo:

– anche montate sulle armi, di ottiche di mira anche a imaging termico, a infrarossi o intensificatori di luce, con telemetro laser, termocamere, fari, torce; di strumenti per coadiuvare l’osservazione e il riconoscimento degli animali (binocolo, cannocchiali, ottiche a imaging termico, intensificatori di luce e visori a infrarossi dotati di telemetro laser, termocamere);
– la detenzione e utilizzo di camera di induzione per eutanasia;
– l’utilizzo di strumenti di videosorveglianza nel rispetto delle normative e disposizioni in materia di privacy e trattamento dei dati personali;
– l’utilizzo di richiami acustici, sia elettronici che meccanici;
– l’utilizzo, per i soli interventi selettivi da appostamento o cerca, di richiami acustici e esche alimentari/olfattive attrattive; il foraggiamento attrattivo verrà effettuato di norma mediante mais in granella, anche mediante distributori automatici, per quantitativi non superiori a kg 1 al giorno e per al massimo due siti di alimentazione per kmq.

Permangono tuttavia, come già sopra ricordato, le limitazioni e restrizioni nella movimentazione dei cinghiali vivi catturati a causa delle norme restrittive di contrasto alla Peste Suina Africana.

Nella parte di analisi del documento si sottolinea la progressiva diminuzione dei carnieri da parte delle squadra di caccia al cinghiale nelle aree vocate (passati da circa 75 mila capi del 2016 a circa 42 mila capi del 2023) e del valore assoluto dei danni causati dal cinghiale e rimborsati dagli ATC (passati da circa 2 milioni di euro del 2017 a poco più di 650 mila Euro nel 2023) sebbene il cinghiale rappresenti, attualmente, l’80 % dell’attribuzione specifica dei danni rimborsati agli agricoltori causati da fauna selvatica (circa 850 mila Euro in Regione Toscana per l’anno 2023).

Gli incidenti stradali causati dagli ungulati (che vedono il cinghiale e il capriolo rispettivamente responsabile del 40 % e 41% dei sinistri denunciati) appaiono invece in controtendenza ed in aumento: si passa da poco più di 400 sinistri denunciati e registrati dalla Regione Toscana del 2019 a oltre 650 sinistri nel 2022. Il fenomeno viene spiegato dalla Regione Toscana come effetto indiretto dell’inurbamento della fauna ungulata che, frequentando sempre di più i centri urbani e le periferie dei paesi e delle città, aumenta la casistica di incidentalità.

I Numeri Unici di Intervento (autorizzazioni Regionali al controllo della specie Cinghiale) assegnati agli Istituti Faunistici pubblici e privati che non transitano dal Portale ARTEA rimangono validi per tutta la durata del Piano Straordinario, mentre tutti i NUI che vengono richiesti tramite il Portale ARTEA (in pratica tutti quelli richiesti dalle Aziende Agricole) hanno scadenza annuale al 31 dicembre di ogni anno e debbono pertanto essere ripresentati annualmente a partire dal primo gennaio di ogni anno.
Non comprendiamo appieno la ratio del provvedimento che, di fatto, costringe le Aziende Agricole (che sono i principali soggetti passivi a essere interessati dai danni causati dal cinghiale) a ripresentare la richiesta di contenimento ogni anno, mentre per tutti gli altri soggetti la proroga è automatica e legata alla validità del Piano Straordinario di Controllo del Cinghiale, ossia fino a tutto il 2028.

Per chiarimenti o approfondimenti potete contattare il nostro Ufficio Faunistico Venatorio per mail all’indirizzo faunistico@confagricolturasiena.it – tel. 0577/533238 oppure tutti i mercoledì delle 10:00 alle 12:00, anche in presenza PREVIO APPUNTAMENTO.

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