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I grandi predatori, la normativa è ferma agli anni ’70

Dic 5, 2023 | Le nostre proposte, Novità

Iniziativa ricca di spunti e riflessioni quella tenutasi il 4 dicembre dal titolo “I grandi predatori, convivenza e sostenibilità”. La qualità dei relatori ha impreziosito l’evento e soprattutto ha tinto di forti colori le indicazioni che sono emerse.

Lo sapevamo, ma sentirselo dire fa un altro effetto: la normativa è vetusta, sia quella comunitaria che nazionale. E allora anche chi vorrebbe muoversi con le migliori intenzioni si vede tarpare le ali. Che stranezza, non accade mai…

Ogni riferimento alla Regione Toscana è ben centrato. Apprezzati gli sforzi e la puntuale conoscenza dei fatti e dei fabbisogni manifestati dalla Vice Presidente Stefania Saccardi.

Ma la critica, la necessità di invertire la rotta, non viene solo dal nostro mondo ma da chi da sempre studia i predatori. Ubi maior…ma non è così. Tutt’altro. Siamo fermi ai primi anni ‘70.

Qui bisogna insistere e tanto. Magari a parole tutti gli danno e ci danno ragione, ma auspichiamo vedere i fatti.

Di buone intenzioni è lastricato l’inferno. E allora avanti con le nostre pacate dimostrazioni perché non solo gli allevatori e le attività agrituristiche hanno bisogno d’interventi risolutivi, di quelli veri. Lasciamo perdere gli slogan, le sbandierate, la semplice sponda alle agevoli proteste e ai comodi “copia e incolla”.

Tutto può essere semplice o irrealizzabile se chi muove i fili tende ad ascoltare gli imbonitori o chi ne sa di ben d’onde, come i nostri relatori.

Esempi? Ci piacciono molto. La dimostrazione della Slovenia: estensione pari alla Lombardia, oltre 1800 orsi. Da oltre tre lustri mai un attacco. Potrà essere un caso? Di questo diciamo grazie al Prof. Bostjan Pokorny. E non parliamo di altri mondi. Sono nostri confinanti. Appunto esempio di anomala “ordinarietà”.

Un po’ più nel merito, ma non di molto. Gli ibridi, collocati fra coloro che son sospesi. Poi abbiamo gli indennizzi ed i risarcimenti e poi il de minimis ed ancora ogni regione fa parrocchia a sé ed infine “un piano lupo” datato 2015 ancora da approvare.

Non potevamo dimenticare gli animali di serie A, lupi ed Orsi e quelli di serie minori come quelli che allevano i nostri arditi allevatori. Che stranezza è poi questa. Esistono classifiche di merito anche qui, e che giurie ci sono…chapeau!!!

Gli allevatori, tenaci come sempre, seppur ben nascosto, confidano ancora nel vedere il bicchiere mezzo pieno. E vorremmo vedere se non fosse così. Una vita, tante vite sulle colline a presidiare, ad allevare, a trasmettere un modo di esistenza e di comportamento peculiare ed antichissimo. Tutto questo avrà un valore? Immenso a parer nostro.

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