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Sua Eminenza Augusto Paolo Lojudice, l’accogliamo con calore e deferenza

Giu 19, 2023 | Apertis Verbis, Novità

Ci poniamo tanti interrogativi che spesso non trovano soddisfazione. Vediamoli insieme.

Eminenza il tema della cura e della tutela del creato è al centro del pontificato di Francesco. Quali pontefici contemporanei hanno parlato di questo tema?

“Quello ambientale è certamente uno dei temi chiave del pontificato di Francesco. E ora questa colonna portante si inserisce nella grande tradizione delle encicliche sociali dei Romani Pontefici. Gli ultimi Papi hanno ciclicamente riportato la questione ambientale in generale o alcuni aspetti in particolare all’attenzione dei fedeli e degli uomini di buona volontà. Mentre aspettiamo di conoscere le posizioni di Papa Francesco, è bene ricordare alcuni passaggi del magistero dei suoi predecessori. Riferendosi, ad esempio, alla questione agricola – che non può essere estrapolata da un più ampio segmento ‘ecologico-ambientale’, nella Mater et Magistra del 1961 San Giovanni XXIII si appella a coloro i quali sono deputati a farlo ‘perché negli ambienti agricolo-rurali abbiano sviluppo conveniente i servizi essenziali, quali: la viabilità, i trasporti, le comunicazioni, l’acqua potabile’. Nel 1971 è san Paolo VI ad intervenire nella Lettera apostolica Octagesima Adveniens. Al numero 21 Papa Montini scrive: “Mentre l’orizzonte dell’uomo si modifica, in tale modo, tramite le immagini che sono scelte per lui, un’altra trasformazione si avverte, conseguenza tanto drammatica quanto inattesa dell’attività umana. L’uomo ne prende coscienza bruscamente: attraverso uno sfruttamento sconsiderato della natura, egli rischia di distruggerla e di essere a sua volta vittima di siffatta degradazione. San Giovanni Paolo II fu un vero e proprio amante della natura, un tema che ha trovato ampio spazio nel suo lungo pontificato. Nella enciclica Centesimus Annus del 1991 Papa Wojtyla si diceva preoccupato per la questione ecologica: ‘L’uomo, preso dal desiderio di avere e di godere, più che di essere e di crescere, consuma in maniera eccessiva e disordinata le risorse della terra e la sua stessa vita.  Pensa di poter disporre arbitrariamente della terra, assoggettandola senza riserve alla sua volontà come se essa non avesse una propria forma e una destinazione anteriore datale da Dio’. Nella lettera apostolica Evangelium Vitae, inoltre, Giovanni Paolo II nel 1995 spiegava come fosse ‘da salutare con favore anche l’accresciuta attenzione alla qualità della vita e all’ecologia, che si registra soprattutto nelle società e sviluppo avanzato, nelle quali le attese delle persone non sono più concentrate tanto sui problemi della sopravvivenza quanto piuttosto sulla ricerca di un miglioramento globale delle condizioni di vita’. Anche Papa Benedetto XVI ha dedicato ampio spazio alla questione ambientale. Nello specifico il Papa bavarese dedica alcuni passaggi della Caritas in Veritate, ad esempio al numero 48 Papa Ratzinger sottolineava come ‘il tema dello sviluppo è oggi fortemente collegato anche ai doveri che nascono dal rapporto dell’uomo con l’ambiente naturale’. In ultimo ma non per importanza l’enciclica di Papa Francesco “Laudato si” attraverso la quale il Pontefice indica all’uomo moderno la vera strada da seguire per una reale tutela e cura del creato”.

Dopo l’enciclica di Papa Bergoglio è nato il Movimento Laudato sì, una rete mondiale che spinge al cambiamento. Ci racconta cosa sta succedendo?

“Nei giorni scorsi, in Sala Stampa Vaticana, è stato presentato il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato 2023 che si celebrerà il primo settembre. In quell’occasione, il direttore esecutivo del Movimento Laudato si’ Tomás Insua, tra i relatori, ha sottolineato come la preoccupazione espressa da Francesco per la prosecuzione dell’esplorazione e dell’espansione delle infrastrutture per i combustibili fossili, sia ‘impopolare tra le maggiori potenze, indipendentemente dalla loro posizione nella divisione geopolitica’, potenze che ‘continuano a costruire sempre più pozzi di petrolio e gas, oleodotti, miniere di carbone e centrali elettriche – esattamente ciò che il Papa denuncia’. È necessario perciò far sentire la propria voce individuando nei partecipanti al prossimo vertice COP28 di Dubai, come fa Francesco, gli interlocutori a cui rivolgere un appello non più ignorabile”. 

Francesco è chiaro la cura del Creato coinvolge tutti. Lei cosa ne pensa?

“Il contrasto alla crisi climatica e la cura dell’ambiente, nostra casa comune, interpella tutti ad ogni livello: Stati, imprese, comunità civili, Chiese e singoli. E il Movimento Laudato sì vuol essere una realtà ispiratrice al cambiamento”.

Il Movimento Laudato sì è stato definito “un’alleanza globale”. Ma che cos’è questo Movimento? Che cosa vuole essere?

“Da una parte è una rete internazionale, presente in tutti i continenti, di diverse realtà cattoliche che vogliono lavorare insieme per rispondere all’appello di Papa Francesco nell’enciclica Laudato sì. La sintesi della loro missione sta nel nome: Movimento Laudato sì. Le parole Laudato sì sono una preghiera, la preghiera di san Francesco, la risposta di san Francesco alla meraviglia del creato, una risposta di stupore di fronte a questo dono di Dio. Da una parte, quindi, vuol essere un invito ad avere questa conversione ecologica, questa trasformazione del cuore seguendo i passi e il modello di san Francesco che chiama tutte le creature sorelle o fratelli nostri, come sorella acqua, frate vento, ecc… Dall’altra parte c’è la parola ‘movimento’ che è una parola piena di azione, che significa mettersi in cammino in questo processo di trasformazione per fermare la distruzione di questo dono. Quindi il loro impegno è trasformare le parrocchie, le scuole, le comunità per vivere questo messaggio, per implementare nei nostri stili di vita questo messaggio e non solo noi come Chiesa abbiamo bisogno di questa trasformazione, ma anche la società e le politiche pubbliche dei governi, quindi ci impegniamo anche nel chiedere a tutti questa trasformazione”.

La denuncia del Papa sulla distruzione dell’ambiente è forte come la sua preoccupazione, ma le potenze mondiali – lo ricorda anche il suo messaggio – paiono sorde a questo allarme, condiviso dagli scienziati. Che cosa si può fare? 

“Sì, purtroppo vediamo che da parte dei governi a otto anni già dall’accordo di Parigi, si sono vissuti otto anni di promesse che ancora non si realizzano. E, infatti, il messaggio di Papa Francesco sottolinea molto fortemente un tema in particolare che è cruciale ed è alla radice di tutto il discorso dell’Accordo di Parigi ed è la necessità a livello energetico di fermare l’uso dei combustibili fossili. Il Papa fa una denuncia molto forte dicendo che questo è pazzesco: non possiamo continuare e non solo continuare ma addirittura ampliare la nostra dipendenza dai combustibili fossili. Oggi le grandi aziende petrolifere continuano ad esplorare e a cercare nuove riserve di combustibili fossili – petrolio, gas, carbone – quando gli scienziati ci dicono che già ne abbiamo troppe e dicono: fermatevi! Questo è l’appello di Papa Francesco che purtroppo non si riesce a mettere in pratica, avremo la COP28 adesso e ci sono grandi dubbi se i governi saranno pronti per implementare l’accordo di Parigi, quindi speriamo che questo appello del Papa sia ricevuto e sia messo in pratica. Dal Papa una ‘leadership morale’ per il cambiamento nel rapporto col pianeta”.

E non solo i cattolici, è una sfida che coinvolge tutti i cristiani…

“Certamente non solo i cattolici, perché la mobilitazione per la Terra è un cammino ecumenico, particolarmente il Tempo del Creato, che si svolge a settembre è infatti un’iniziativa bellissima a carattere ecumenico, quindi un’opportunità per lavorare insieme ai nostri fratelli e sorelle delle altre Chiese cristiane e, dobbiamo dire, tanti di loro sono molto più avanti di noi. La Chiesa ortodossa, ad esempio, ha cominciato già negli anni ’80 programmi e iniziative molto importanti, quindi abbiamo anche tanto da imparare”.

Come ringraziarLa? Ci ha fatto molto piacere condividere questi pregiati momenti.

Custodiremo con attenzione e cura le Sue parole con la speranza di poterci dedicare altri bei momenti.

Il Direttore,

Gianluca Cavicchioli

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